Dialogo con Chiara Condò, giovanissima proprietaria della libreria Il Pensiero Meridiano di Tropea, a metà tra emporio e avanguardia letteraria, simbolo di una rinascita culturale che in Calabria nasce dalla partecipazione delle giovani generazioni e si alimenta tramite l’uso intelligente dei media digitali. “Grazie ai social media riesco a non perdermi d’animo e a portare avanti il mio progetto di libreria indipendente. I miei lettori forti? Proprio loro: i nativi digitali”.
“I social media? Mi aiutano a non sprofondare nell’ozio mentale e a portare avanti il mio progetto di libreria indipendente qui a Tropea, fintantoché la città più vicina si trova a trenta chilometri da qui – ammette Chiara Condò, proprietaria della Libreria Il Pensiero Meridiano di Tropea – L’inverno, nel Sud Italia, in un paese come Tropea, è la metafora della morte sociale. Perché dovrei rimanere aperta fino alle otto di sera, quando dopo le sei non c’è nessuno in strada? Il confronto continuo, a distanza, con gli altri librai indipendenti di cui seguo costantemente le pagine Facebook mi spinge a mantenere alta la qualità del mio lavoro e a non mollare”.
Estate 2016. In una mattina di agosto assolata, quando Tropea è invasa di turisti stranieri e la sua popolazione passa da cinquemila a oltre settantamila abitanti, scopro casualmente l’esistenza della libreria Il Pensiero Meridiano, lasciandomi guidare da un cartello appeso a un muro e dalla mia tacita speranza di trovare qualcosa di diverso dal solito negozio di souvenir turistici espressi in forma di libro.
Nel cuore della città vecchia, a pochi metri da piazza Ercole, Il Pensiero Meridiano ha aperto due anni fa grazie all’intraprendenza di Chiara Condò, ventisette anni, originaria di Tropea ma diplomatasi alla Scuola Librai Italiani, vincitrice di una borsa di studio per la Scuola per Librai UEM e tirocinante alle librerie Canova di Treviso e Galla1880 di Vicenza. La sua è l’unica libreria in attività dell’intera Costa degli Dei.
Una panoramica della spiaggia di Tropea: Il Pensiero Meridiano è l’unica libreria del paese
“Si inizia in un certo modo, ma la realtà prende presto il sopravvento: venivo dal Nord, dalla città, avevo in mente un modello ben definito di libreria indipendente – racconta Chiara, che ha scoperto la vocazione dopo aver passato l’adolescenza tra gli scaffali della precedente libreria di Tropea, che ha chiuso i battenti nel 2014 alla morte della proprietaria – Nel Meridione, dove la libreria più vicina è a decine di chilometri, devi sapere all’occorrenza fungere da emporio del paese: qui entrano tutti, dalla vecchina allo specialista di storia locale, dai turisti americani agli studenti dei gruppi di lettura”.
Al limite estremo della penisola, laddove la vita economica dei paesi è interamente dipendente dai flussi stagionali dei turisti, Il Pensiero Meridiano rappresenta oggi uno dei pochi luoghi di aggregazione e acculturazione della comunità locale, prima ancora che dei turisti e viaggiatori: l’ultimo rimasto, o il primo di una nuova epoca?
“I miei lettori forti – spiega Chiara – sono gli adolescenti. A Tropea non c’è nemmeno la biblioteca, e le foto dei gruppi di lettura per ragazzi sono i contenuti più apprezzati dalle persone che seguono i nostri account social, soprattutto durante l’inverno, quando i più giovani non hanno nemmeno una biblioteca o un teatro dove condividere la loro passione per la cultura. È qualcosa che dà speranza, soprattutto a chi se ne è andato da tempo. Qualcosa che fa venire voglia di ritornare”.
Chiara Condò, la libraia di Tropea
A sorprendere, in positivo, è anche il fatto che la libreria non disponga ancora di un sito proprio (“ma è in fase di sviluppo”, assicura Chiara) e che la sua presenza digitale attuale sia interamente demandata ai social media e a TripAdvisor, gestiti dalla proprietaria stessa senza alcuna preparazione specifica. “La pagina social della libreria e il mio account personale vanno di pari passo, riflettendo il mio approccio con i clienti; sul mio profilo utilizzo un linguaggio diretto, per mantenere alta l’attenzione e l’interesse alle vicende della libreria, mentre la pagina mi serve soprattutto per informare sui nuovi titoli o gli appuntamenti in programma. Youtube? No, sono troppo timida”.
E se tra il 2010 e il 2015 sono sparite oltre 288 librerie mono-negozio in Italia in seguito alla crescita di Amazon e dell’e-commerce editoriale, Chiara non sembra curarsene troppo, presa com’è dalla passione per il suo lavoro e dall’attenzione che riserva alla diffusione dell’amore per la lettura presso i giovanissimi. “Le librerie non diventeranno mai interamente digitali. Il rapporto con il libro di carta è necessario a sedimentare quello che stiamo leggendo. Amazon non è ancora un mio concorrente diretto: capita che i lettori del territorio ordinino libri su Amazon, ma mai dopo essere diventati miei clienti. Perché chi acquista da me non si limita ad acquistare un libro, ma del tempo ben speso che nessun algoritmo riuscirà mai a replicare”.
Gli stessi adolescenti, conclude Chiara, sono soliti avvicinarsi alla libreria dopo aver scoperto l’amore per la lettura su Internet. “Sono i nativi digitali i più convinti sostenitori del libro cartaceo. Scoprono l’amore per la lettura e la scrittura grazie ai siti di fan fiction, e poi vengono da me per partecipare ai gruppi di lettura o ai corsi di scrittura per 14-18enni. ‘Come posso scegliere un libro, senza averlo prima toccato?’ mi ha chiesto una volta una delle mie lettrici più assidue. La sua età? Undici anni”.
Jacopo Franchi